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LETTERA APERTA

di Raffaele Morese

Caro Renzi,
presentando sulla tua newsletter dell’8 gennaio lo schema di “job act” (acronimo obaniano un po’ sgraziato per noi italiani), chiedi una pubblica partecipazione alla discussione. L’avesse chiesto un altro, avrei fatto spallucce. Invece, vedo in tutta la tua impostazione politica una determinazione che altri non hanno avuto in passato e non hanno tuttora.
Quell’ “o si cambia o si muore” lo rimuovono soltanto quanti (e non sono pochi) continuano ad essere inconsapevoli dello scollamento sociale verso il quale stiamo precipitando. Basterebbe questa considerazione per sbrigarsela dicendo che vale la pena di prendere il pacchetto di proposte così com’è e di augurarsi che si trasformi in decisioni politiche nel più breve tempo possibile.

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ECONOMIA

di Ferruccio Pelos

Il mercato del lavoro nel 4° Rapporto sulla Coesione sociale

Nei giorni scorsi è stato presentato il “Rapporto sulla Coesione sociale  Anno 2013”, giunto alla 4^ edizione, realizzato dal Ministero del Lavoro, dall’Inps e dall’Istat. Nel capitolo sul “Mercato del lavoro” ci vengono offerti un insieme di indicatori statistici, utili per comprendere la situazione e le  dinamiche della situazione italiana su questa tematica.

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di Maurizio Benetti

Tassazione delle rendite, attenti a chi si tocca

Il sindacato chiede a gran voce un aumento della tassazione delle rendite finanziarie, non solo come elemento di equità, ma anche come fonte di ingenti risorse per intervenire sul cuneo fiscale o su altro.
Non vi è dubbio che l’aliquota di tassazione sulle rendite finanziarie (12,5% sui titoli di stato e 20% sugli altri redditi di capitale) sia bassa sia rispetto agli altri paesi europei sia al fatto che la prima aliquota dell’Irpef è pari al 23%. 

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SOCIETA'

di CENSIS

Oltre la sopravvivenza - Premessa al 47° Rapporto annuale CENSIS sulla situazione sociale del Paese

Non è mai stato facile negli ultimi decenni interpretare la nostra società, di sua natura complessa e che nel tempo ha subito continui intrecci di innovazione e di regressione.  La sfida interpretativa è però diventata in questo 2013 ancora più difficile. Non solo e non tanto per l’affollarsi in esso di vicende così impressive (l’esito tripolare delle elezioni politiche, la elezione-rielezione del Presidente della Repubblica, la compresenza di due pontefici, le primavere arabe, i tentativi di successione generazionale nella politica, ecc.) che avrebbero fatto sostanza di ulustrbrevepiù chdulunganno.

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di Stefano Barbarini

Serve connettività orizzontale

Dal “47mo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese 2013” emerge un’Italia che, nonostante il periodo di crisi, ha saputo mantenere una certa solidità, con una reazione di “adattamento continuato” dovuta alla necessità  di dover sopravvivere in una situazione non facile, che spesso si traduce nell’obiettivo di “puro galleggiamento”. I valori acquisiti nel passato (l’imprenditorialità artigiana, l’internalizzazione su base mercantile, lo scheletro contadino, ecc.) e la flessibilità nel cambiare gli orientamenti hanno permesso al sistema di non crollare, ma negli ultimi anni la società è diventata sciapa e senza fermento.

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MERCATO DEL LAVORO

di Giuseppantonio Cela

Le novita’ in materia di lavoro e previdenza nella legge di stabilita’ 2014

L’anno appena concluso ci ha riservato una serie di cambiamenti di tipo lavoristico e previdenziale, mediante la legge di stabilità, mentre era stato appena varato un notevole incremento delle sanzioni per violazioni nella stessa materia, tutte misure manutentive dell’attuale sistema.Non sono pochi gli interventi operati dalla legge di stabilità (legge n. 147/2013, pubblicata sulla G.U. n. 302 del 27/12/2013), entrata in vigore dal 1° gennaio 2014, tutte norme che toccano tematiche importanti, che vanno dalle pensioni, agli ammortizzatori sociali, al welfare, alle assicurazioni contro gli infortuni.

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di Vittorio Martone

La necessità di maggiori e migliori politiche attive

Nella quarta edizione del Rapporto sulla Coesione sociale - Anno 2013, trattato anche in altre sezioni di questo numero (v. articolo di Pelos), emergono dati interessanti sul fronte delle politiche attive del lavoro.  Come noto, l’orientamento delle politiche del lavoro dovrebbe oramai essere improntato a una generale attivazione (orientamento, formazione, reinserimento ecc.), riducendo progressivamente gli interventi passivi (sostegni al reddito a vario titolo).

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WELFARE

di Fabio Fonzo

Il difficile equilibrio tra tagli alla spesa pubblica e tutela della solidarietà

E’ opinione comune che l’ultima “riforma” dell’ordinamento previdenziale sia avvenuta nel 1995 con la cosiddetta riforma Dini dal nome del capo del Governo dell’epoca. In realtà,  da allora ad oggi, ogni successivo Governo – nessuno escluso – ha messo mano a modifiche più o meno profonde del sistema normativo, che dovrebbe garantire l’attuazione del principio costituzionale che riconosce ai lavoratori “il diritto che siano preveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria”(art. 38 cost.)

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di Luigi Delle Cave

Sta emergendo un nuovo welfare: alcune esperienze

Ad oltre un secolo dalla loro nascita, i sistemi di protezione sociale europei si sono trovati a fronteggiare nuove sfide legate alle profonde trasformazioni che hanno investito le società occidentali nel corso degli ultimi tre decenni, rese ancora più evidenti dagli effetti (di ampia portata) prodotti dalla recente crisi economica. Il lento e faticoso riallineamento dei tradizionali schemi welfaristici al manifestarsi di nuovi rischi e nuovi fattori di vulnerabilità sociale ha dato avvio ad un processo di ridefinizione delle logiche di intervento, portando alla luce strategie alternative – o almeno complementari – in grado di imprimere un’accelerazione alla transizione verso un moderno e più efficace assetto di welfare.

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EUROPA

di Sveva Battistoni

Formazione giovanile e mobilità con Erasmus Plus

Da mesi ormai l’attenzione mediatica ha riservato un ruolo di primo piano al tema dell’implementazione di politiche europee volte a contrastare l’inesorabile fenomeno della disoccupazione giovanile. A proposito di Youth Guarantee è stato scritto a sufficienza nella presente newsletter, in questo spazio ci si concentrerà sul programma Erasmus +.

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CULTURA

di Pierluigi Mele

Ingrao e Bettini: un dialogo sul senso della politica e dell’umano.

Un libro intenso e data l’attuale situazione della politica, “inattuale”. Ma è proprio questa “inattualità” a renderlo prezioso. Parliamo di questo libretto controcorrente, pubblicato dall’Editore Imprimatur, dal titolo emblematico “Un sentimento tenace. Riflessioni sulla politica e sul senso dell’umano”  Gli autori sono due personalità storiche della sinistra italiana: Pietro Ingrao e Goffredo Bettini. 

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