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Newsletter NL n.165 del 12/01/2016


Palazzo del Quirinale, 31/12/2015

Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Buonasera,
un saluto molto cordiale a quanti mi ascoltano e gli auguri migliori, altrettanto cordiali, a tutte le italiane e a tutti gli italiani, in patria e all'estero; e a coloro che si trovano in Italia e che amano il nostro Paese. A tutti un buon 2016 >>>

 

FINALMENTE QUALCOSA SI MUOVE

di Raffaele Morese

Il 14 gennaio CGIL, CISL e UIL formalizzeranno, con una riunione congiunta degli Esecutivi Nazionali, la loro proposta sul futuro della contrattazione collettiva. Il documento che è stato approntato titola: “Un moderno sistema di relazioni industriali”. E’ un testo molto articolato, pieno di contenuti tecnici, aperto a tematiche nuove come la partecipazione alla gestione delle aziende e soprattutto attento ad evitare che la legge condizioni la contrattazione. Semmai si punta, ambiziosamente ma non imprevedibilmente, a far pesare più la seconda che la prima.

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LE NOVITA’ DEL LAVORO NELLA LEGGE DI STABILITA’ 2016

di Giuseppantonio Cela

Il tema lavoro, sempre parte importante nelle leggi di stabilità, in considerazione del  loro impatto sociale oltre che economico, tocca nell’occasione misure di tipo incentivante, che  spaziano dall’occupazione, agli ammortizzatori sociali,  alle pensioni e alle agevolazioni contributive, in continuazione con un processo, che vorrebbe essere innovativo.Legge 28/12/2015: è questa la fonte delle disposizioni per la formazione del bilancio annuale e triennale dello Stato, che costituiscono la cosiddetta legge di stabilità 2016, pubblicata sulla G.U. n. 302 del 30/12/2015-suppl. ord. N. 70. L’entrata in vigore è il 1° di gennaio 2016, con alcune eccezioni, che vanno dall’IRES, all’IVA, alle procedure concorsuali, all’allungamento dei termini di accertamento e poche altre.

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OPEN MIGRATION CI DICE CHE L'INVASIONE MUSULMANA NON C'E' 

di Vittorio  Martone 

Le migrazioni sono oramai il tema centrale e controverso nei Paesi dell’Unione, dove si alternano svariati modelli di integrazione, sistemi di accoglienza e integrazione differenti, complicate conflittualità politiche e sociali. Specialmente nei Paesi di più recente immigrazione, questo fenomeno sta facendo insorgere preoccupanti posizioni reazionarie, non scevre di tendenze xenofobe. 
Nella radicalizzazione delle posizioni si amplifica la circolazione di informazioni e dati troppo spesso parziali, imprecisi se non addirittura del tutto contraffatti. Tali notizie false e tendenziose, veicolate dai social media come Facebook e Twitter, finiscono spesso per essere condivise in maniera irriflessa, ingenerando inutili allarmi e chiusure verso un’ipotetica invasione straniera. Una pratica che non esclude gli stessi leader politici, che troppo spesso commentano o condividono improbabili notizie senza discernere o quanto meno a valutarne la fonte.

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PERSONE SENZA DIMORA: UOMINI, STRANIERI, SOLI, PRIVI DI LAVORO

di Mario Conclave

Persone senza dimora. Ne incrociamo durante il nostro cammino quotidiano. Sono destinatari di giudizi controversi. Ce ne occupiamo più diffusamente in occasione dell’emergenza freddo o per il fabbisogno alimentare. Le pratiche in atto sono quasi esclusivamente di enti locali e volontariato.
Due significativi passi in avanti invece nella direzione di politiche di ordine nazionale verso le persone senza dimora sono quelle presentate a dicembre in sede CNEL da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Istat, fio.PSD (Federazione Italiana degli Organismi delle Persone Senza Dimora) e Caritas: il secondo Censimento relativo alla popolazione; la messa a punto e la condivisione in sede di Conferenza Unificata di novembre degli orientamenti riguardo alle policies. In questa occasione ci soffermiamo sul Censimento. 

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LA MISURA DEL BENESSERE SOGGETTIVO. INDICAZIONI DAL BES 2015

di Luigi Delle Cave

Non è stato facile, negli ultimi anni, guardare al futuro con ottimismo e immaginare percorsi di vita che consentissero di scavalcare la stringente crisi economica e lasciarsi alle spalle una stagione buia, scandita da tempi incerti e insicurezze collettive, radicate nelle difficoltà incontrate (soprattutto) dai giovani nella ricerca di un’occupazione e dai meno giovani nella salvaguardia del proprio posto lavoro. 
Ancor oggi non è semplice intravedere all’orizzonte prospettive chiare, vie di uscita che indichino soluzioni efficaci, certe nell’esito e lineari nelle forme che assumeranno nei prossimi anni. Non è semplice e non sarebbe stato altrimenti, vista la portata e la profondità con cui la crisi ha intaccato il tessuto economico e produttivo del nostro Paese.  

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E’ IL WELFARE INCOMPIUTO CHE DISCRIMINA LE PENSIONI PER LE DONNE

di Fabio Fonzo

 In Italia praticamente tutti i maschi over 65 ricevono lassegno previdenziale, per laltro sesso sono otto su dieci” .L'intera pagina 24 de La Repubblica del 7 gennaio scorso era occupata da un articolo che dava conto di uno studio dei professori Bettio e Betti, illustrato alla Commissione lavoro della Camera.
È ovvio che la domanda che sorge immediata è: com'è potuto accadere? La risposta non è semplice.

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UNO SGUARDO SUL RAPPORTO TRA CINEMA E LAVORO. PARTE TRENTESIMA: L'ANNO 1994

di Ferruccio Pelos

Prosegue il nostro viaggio tra i film che nel tempo hanno rappresentato il mondo del lavoro e dell'economia. In questa trentesima parte ci occupiamo delle pellicole dell’anno 1994.
Prima della rassegna dei film ricordiamo quelli che sono, a nostro avviso, i principali eventi dell’anno preso in esame.
Gennaio
Entra in vigore il North American Free Trade Agreement (NAFTA), trattato di libero scambio commerciale tra Stati Uniti, Canada e Messico; fu firmato due anni prima, nel 1992. 
Il presidente degli USA Bill Clinton e il presidente russo Boris Yeltsin firmano accordi sui missili nucleari (fermare il puntamento pre-programmato tra i 2 paesi e smaltimento dell'arsenale in Ucraina).

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ALLE RADICI DEL CONFLITTO IRAN-ARABIA SAUDITA. INTERVISTA A MARINA CALCULLI

di Pier Luigi Mele 

Lo scenario mediorientale si fa sempre più caldo. Il conflitto tra Arabia Saudita e Iran, dopo che il regime di Riad ha giustiziato il leader sciita Nimr  al-Nimr, getta quell’area del mondo ancor più nel caos. Quali sono le cause di questo conflitto? Quali saranno le conseguenze per l’intero M.O. e per il mondo occidentale? Ne parliamo con la studiosa Marina Calculli, Ricercatrice Fulbright presso l’Institute for Middle EasternStudies della George Washington University a Washington DC (Usa).

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