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NEWSLETTER n.210 del 20 FEBBRAIO 2018

 GLI OPERAI TEDESCHI ALLA RIBALTA

L’economia reale ha tracciato la linea del futuro prossimo

di Raffaele Morese

Ha provocato un certo scalpore, in Germania come nel resto dell’Europa, il rinnovo contrattuale dei metalmeccanici tedeschi del Baden-Wurttemberg (ma come di prammatica, gli altri Land si allineeranno). Sia per la dimensione degli aumenti salariali che per la previsione di poter lavorare anche 28 ore per settimana è una conclusione molto vicina alle richieste dell’IG Metall e raggiunta con poche ore di sciopero e molte ore di trattative. Si può ben comprendere la soddisfazione del suo Presidente, Jorg Hofmann che l’ha definita una “pietra miliare”.

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Un’intesa nel segno della partecipazione

di Giorgio Benvenuto

La centralità del lavoro e del lavoratore nella scala dei valori dominante è pesantemente rimessa in discussione dalla globalizzazione, dalla finanziarizzazione, dall’innovazione tecnologica.
Le grandi organizzazioni di massa sono in difficoltà. I partiti si stanno dissolvendo. I corpi intermedi in generale e il sindacato in particolare assistono spesso attoniti al ridimensionamento del proprio ruolo. Sono diventati vulnerabili. Impotenti. Afoni. Cambia il modello di organizzazione del lavoro. Gli stili di vita e di pensiero sono sempre più diversi da quelli del passato. Il modo di imparare, di comunicare, di interagire, di lavorare, di leggere, di vivere nel duemila è sempre più lontano da quella che era la società del novecento.

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La libertà d’orario pro famiglia, rafforza la produttività

di Marco Bentivogli

Il Baden-Württemberg è il primo Land nel quale la IG Metall, dopo aver intensificato la lotta la scorsa settimana con azioni di sciopero di 24 ore (culminate nella giornata di venerdì 2 febbraio con la fermata di 300mila lavoratori del settore automotive), firma l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo. L’intesa farà da apripista ai negoziati che si svilupperanno negli altri Länder tedeschi, riguardando complessivamente in tutta la Germania 3,9 milioni di occupati nei diversi settori dell’industria metalmeccanica ed elettrica. In Germania non esiste un vero e proprio Contratto Nazionale.

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Anche in Italia, fare come i tedeschi

di Tiziana Bocchi

La crescita salariale torna ad essere elemento centrale e contestualmente si afferma che il tempo può diventare un valore umano condiviso. Sono queste le novità che, nella scorsa settimana, dalla Germania hanno superato le Alpi per entrare nella discussione, non solo degli addetti ai lavori, sul futuro delle relazioni sindacali del nostro Paese. Come spesso accade in questi casi, il dibattito è stato incentrato, da subito, sulla trasferibilità o meno all’interno dei nostri confini di quanto concordato nella ricca regione del Baden-Württenberg.

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Ig Metall: ''Uber alles''?

di Carlo Dell’Aringa

Quattro anni fa sulla prestigiosa rivista americana “Journal of Economic Perpectives” apparve un articolo scritto da Christian Dustmann e da tre altri economisti tedeschi, che aveva per titolo: “From Sick Man of Europe to Economic Superstar: Germany’s Resurgent Economy”
In pratica gli autori si chiedevano come era possibile che un Paese come la Germania che, verso la fine degli anni novanta (prima della nascita dell’Euro), era considerata come “the sick man of Europe” (la definizione era stata data dall’”Economist”) , cioè come il “malato” del Continente, fosse diventato nel giro di una decina di anni il Paese “superstar” in campo economico.

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Keynes è entrato nell’accordo di governo in Germania

di Pierluigi Ciocca

Dal punto di vista strettamente macro-economico l’accordo di coalizione tedesco di febbraio contiene elementi ''prima facie'' importanti e positivi, per la Germania e per l’Europa, che vanno oltre la conferma della stabilità democratica nel principale paese del continente.

Dal 1998 al 2017 l’economia tedesca è semplicemente cresciuta troppo poco, sia in assoluto (con il Pil a +1,4% in media annua), sia rispetto al suo vero potenziale di medio termine (+2,5% e oltre). Il governo tedesco non è nemmeno riuscito a evitare che il Pil crollasse quasi del 6% nel 2009…

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L'orario di lavoro cala dovunque, tranne in Italia

di Nicola Cacace                  

Sui problemi del lavoro ci sono paradossi che nessuno spiega: a) da  duecento anni  gli orari di lavoro si sono dimezzati, da 3000 a 1500 ore/anno e questo ha consentito l’aumento generalizzato dei tassi di occupazione; b) tassi di occupazione che si sarebbero  ridotti a parità di orario, per il semplice motivo che la produttività oraria cresce mediamente più della produzione; c) in tutta Europa è evidente la relazione inversa tra orari di lavoro e disoccupazione, questa essendo più bassa nei paesi con orari più corti. Come è possibile che i paesi a più alta disoccupazione, Spagna, Grecia, Italia, etc. sono anche i paesi con orari di lavoro più lunghi, quasi 1800 ore annue di lavoro in Italia e più di 2000 ore nei paesi più poveri come Grecia, Ungheria, contro le 1400 ore medie di Germania, Olanda, Francia (dati OCSE)?.

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Qualche dubbio sulla effettiva innovativita'

di  Mario Sassi

Il contratto dei metalmeccanici tedeschi del Baden Württemberg è stato accolto in Italia con un entusiasmo da stadio. Sempre su parte del versante sindacale. Riservandomi un approfondimento appena sarà possibile esaminare il testo, dalle prime reazioni in Germania ma anche da noi, la trovo un’occasione persa.

È vero che si realizza nel Baden Württemberg, dove alcune grandi imprese hanno la loro contrattazione aziendale alternativa e altre ricorrono al salario minimo, però i contratti, tutti i contratti, possiedono un’anima. Una scelta di fondo che ne determina la qualità e la natura innovativa.

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Salari come in Germania? Dipende dalla produttività 

di Andrea Garnero

Il contratto dei metalmeccanici del Baden Württemberg

La firma del contratto dei metalmeccanici del Baden Württemberg ha suscitato molto interesse. A quanto si può leggere nel comunicato di Ig Metall (il testo completo dell’accordo non è ancora disponibile), i metalmeccanici portano a casa 100 euro una tantum per i mesi da gennaio a marzo di quest’anno e poi un aumento del 4,3 per cento a partire dal 1° aprile. Sono previsti inoltre supplementi di 400 euro annui dal 2019 per tutti e uno collettivamente concordato del 27,5 per cento.

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Che dice il contratto di Ig Metall e Suedwestmetall

di Gianni Alioti

Retribuzione: 

- salari, stipendi e indennità di formazione (per gli apprendisti in alternanza scuola-lavoro) aumenteranno del 4,3 per cento dall'aprile 2018?per i mesi da gennaio a marzo del 2018, pagamento di una tantum di € 100 (gli apprendisti in alternanza scuola-lavoro ricevono € 70)

- un importo fisso di 400 euro sarà erogato entro il mese di luglio 2019 ((gli apprendisti in alternanza scuola- lavoro ricevono 200 euro). A partire dal 2020, l'importo fisso andrà sui minimi tabellari e inciderà nella paga di riferimento per tutte le maggiorazioni supplementari. L’aumento in cifra fissa avvantaggia in particolare i lavoratori con i salari più bassi.

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