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NEWSLETTER n.244 del 29 ottobre 2019 


 ''UNA LEGGE DI STABILITA' PIU' DOVUTA CHE VOLUTA''

Non è una svolta, ma può indurre a pensare in grande

di Raffaele Morese

Soltanto una botta di pazzia collettiva della maggioranza parlamentare impedirà che venga approvata la legge di stabilità presentata dal Governo. Al suo interno, durante il dibattito parlamentare, vi saranno modifiche più o meno vistose di quanto proposto, su questioni più o meno rilevanti. Ma l’impianto complessivo dovrebbe avere il semaforo verde entro la fine dell’anno e subito dopo ottenere la benedizione di Bruxelles.   

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Lo scenario internazionale della legge di bilancio 2020

di Gabriele Olini

Nel 2019 l’economia italiana è rimasta con una crescita vicina a zero. Lo sviluppo resta bloccato per l’elevata incertezza di imprese e famiglie, che si è espressa rispettivamente con una forte riduzione delle scorte e un aumento della propensione al risparmio. La politica economica non sembra in grado di innalzare il clima di fiducia dei cittadini e delle aziende, portandoli a scommettere maggiormente per il futuro e sfuggire così alla crescita zero.

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La manovra finanziaria, una coperta troppo corta

di Maurizio Benetti

Espansiva, neutra o restrittiva? Gli economisti si sbizzarriscono nel giudicare la manovra. Il governo la giudica, moderatamente, espansiva, Cottarelli la vede neutra, Piga sul Messaggero la giudica restrittiva. Il tutto si gioca su come considerare il rapporto tra deficit tendenziale e programmatico, al netto o al lordo della clausola di salvaguardia.

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Le tasse sono la prima misura della solidarietà

di Luigi Viviani

La peggiore eredità che ci lascia il dibattito sulla manovra di bilancio, che inizia il suo corso di approvazione parlamentare, è una volgare distorsione del significato e della finalità del fisco nel bilancio di uno Stato democratico.  Le tasse sono il doveroso contributo dei cittadini al finanziamento delle necessità comuni, in relazione al proprio reddito, “secondo criteri di progressività”, come recita la nostra Costituzione.

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Un DEF tattico, in fuga dai problemi

di CISL

Il DEF, anche se non attiva provvedimenti concreti, definisce gli obiettivi programmatici e delinea le politiche che si intendono perseguire con i relativi spazi finanziari per la Legge di Bilancio 2020 che il Governo dovrà presentare ad ottobre. 

Il Documento di Economia e Finanza 2019 evita di dare punti di riferimento sufficientemente definiti per la politica economica. Incombono le elezioni europee e si preferisce restare nel vago rispetto alle scelte che si intende compiere.

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In difesa, purtroppo

di Roberto Rossini

L’ autunno del 2019 sarà ricordato per uno degli autunni caldi del Paese, non solamente per la temperatura e il clima primaverile, ma per la contingente situazione politica ed economica italiana. A maggio, la Commissione europea aveva ipotizzato di adottare alcuni provvedimenti per il mancato rispetto del parametro sul debito pubblico nei confronti di 4 Paesi: Belgio, Cipro, Francia e Italia.

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Lo sviluppo sostenibile si sta imponendo

di Enrico Giovannini

Il successo del Festival non è dimostrato solo dagli oltre mille eventi in tutte le regioni, e dalla risonanza sui media, ma dalla concretezza delle proposte che ci impegniamo a portare avanti nell’arena politica in Italia e in Europa. 

Cominciamo dai numeri. Nel 2017, quando l’ASviS lanciò la prima edizione del Festival dello sviluppo sostenibile, ci sembrò un grande successo aver promosso l’organizzazione di 220 eventi in quasi tutte le regioni.

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Il lato verde della legge di stabilita'

di Marzio Galeotti, Alessandro Lanza

a strategia per il rilancio dell’economia delineata dal Documento programmatico di bilancio ha come fulcro la realizzazione di un “green new deal” italiano. Positivo che le risorse per il “decreto clima” vengano dalle aste verdi. Ma resta un’ambiguità.

Il green new deal italiano

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha da poco presentato il Documento programmatico di bilancio (Dpb) per il 2020. L’articolo 6 del regolamento Ue n.473/2013 che lo istituisce dispone infatti che entro il 15 ottobre di ogni anno gli stati membri trasmettano alla Commissione europea e all’Eurogruppo un progetto di Dpb per l’anno successivo.

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Le controriforme che danneggiano il sistema previdenziale

di 

Per quanto mi è stato possibile, ho criticato le misure previdenziali introdotte - su spinta della Lega - dal governo giallo-verde, con il decreto n.4/2019, detto “delle due bandiere” (in quanto conteneva anche la normativa del reddito di cittadinanza cara ai pentastellati). 

Pertanto, avrei visto con favore nella manovra di bilancio per il 2020 l’abolizione - o quanto meno la revisione - di “quota 100”, nonostante il suo sostanziale insuccesso tra i lavoratori, il fallimento del turn over tra prepensionati e giovani neoassunti, i risparmi realizzati e le previsioni che preconizzano una fine ‘’a coda di pesce’’ negli anni in cui continua ad operare la sperimentazione.

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L'Italia può morire di vecchiaia, a meno che ...

di  Nunzia Penepole

L’Italia morirà di vecchiaia, ma non è una buona notizia. L’Italia morirà di vecchiaia non tanto perché viviamo tutti più a lungo, molto più a lungo (alla faccia di quota 100), ma soprattutto perché a una popolazione di vecchi non se ne somma sufficientemente una più giovane. L’Italia è, tra i paesi europei, quello col minor numero di cittadini tra i 15 e i 29 anni, e nemmeno gli immigrati bastano più a compensare l’aumento dello squilibrio tra giovani e vecchi. Il fenomeno è così nuovo che i demografi hanno dovuto inventare un neologismo per definirlo: ‘’degiovanimento’’.

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