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NEWSLETTER n.251 del 03 MARZO 2020 


FARE SCELTE. NON C'E' UNA RIFORMA FISCALE CHE VADA BENE A TUTTI

 

Riforma, non riformetta

di Raffaele Morese

Ciclicamente ritorna all’onore delle cronache la riforma fiscale. Finora si è risolta con la fantastica invenzione dell’accantonamento di una cifra, sempre più mastodontica, per assicurare la stabilità delle aliquote IVA. Quest’anno sono stati necessari 23 miliardi di euro su 32 disponibili per l’intera manovra della legge di stabilità. Per la prossima ne occorreranno di più. E’ insopportabile e quindi è altamente probabile che qualcosa succederà. E’ auspicabile che sia una cosa seria e non un ennesimo ballon d’essai.    

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Ora serve un nuovo sistema fiscale internazionale

di Calviño, Gualtieri, Le Mere, Scholz

La creazione di un nuovo sistema fiscale internazionale adeguato al ventunesimo secolo è la sfida chiave del nostro tempo. È  nostra responsabilità comune raggiungere un accordo globale su questo tema entro la fine dell'anno. Adesso noi abbiamo un'opportunità unica per una revisione delle regole che renda il sistema fiscale globale più equo ed efficace.

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Pressione fiscale ed evasione

di Maurizio Benetti

La pressione fiscale nel nostro paese è indubbiamente alta (41,8% nel 2018) ma è in linea con quella media dei paesi euro (41,5% esclusa l’Italia). E’ sensibilmente inferiore a quella francese (48,5%) e a quella svedese (44,3%) , di poco superiore a quella tedesca (41,3%). Sensibilmente superiore a quella del Regno Unito (34,9%) e degli Stati Uniti (25%).

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La riforma deve essere complessiva. Intervista a P.P. Baretta

di Mario Sensini

«Se pensiamo che la priorità della riforma fiscale debba essere quella di ridurre le tasse sui redditi bassi e medi, occorre anche un intervento sull'Iva. E bisogna convogliare su questo obiettivo anche i proventi della lotta all'evasione e affrontare la revisione delle detrazioni fiscali. Serve una riforma complessiva, che porti benefici alle fasce più deboli e semplificazioni per tutti, per fare il salto di qualità nell'azione politica e segnare la fase due del governo», dice Pierpaolo Baretta, sottosegretario Pd al ministero dell’Economia.

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Pro e contro dell’imposta su successioni e donazioni

di Edoardo Frattola e Giampaolo Galli

L’Imposta sulle successioni e sulle donazioni (ISD) attualmente in vigore in Italia si applica a tutte le eredità e alle donazioni tra vivi, con aliquote e franchigie differenziate a seconda del grado di parentela tra chi effettua e chi riceve il trasferimento di beni ...

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Piace la curva tedesca. Attenti a non sbandare

di Mauro Marè e Nicola Rossi

‘’Il sistema tributario è informato a criteri di progressività’’, questa l'indicazione inequivoca dei padri costituenti i quali, saggiamente, si so- no tenuti sulle generali, sapendo bene che la progressività di un sistema tributario non passa solo per l'imposta sul reddito e che, soprattutto, di progressività non ce n'è una sola. Il mondo è pieno di sistemi tributari in cui il peso della imposizione indiretta finisce per ridurre se non per annullare l'impatto di imposte personali più o meno progressive. 

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Politica fiscale quando il saggio di interesse è basso

di Giuseppe Vitaletti

La politica fiscale in un mondo con saggi di interesse molto bassi è un oggetto di studio assai interessante. Infatti un saggio di interesse molto basso diminuisce fortemente la principale obiezione ai deficit pubblici, che consiste nel fatto che essi causano un incremento nei saggi di interesse, e in questo modo spiazzano gli investimenti privati e fanno crescere drammaticamente il costo di un debito pubblico rilevante.

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Questa è la nostra proposta fiscale

di CGIL CISL UIL

Cgil, Cisl e Uil da tempo denunciano che la pressione fiscale in Italia è insopportabile per i lavoratori dipendenti e pensionati che contribuiscono al gettito Irpef per il 94,8% dell’imposta netta. 

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Cosa si rischia con “più Iva e meno Irpef”

di Simone Pellegrino

Le ragioni per cambiare

Un recente studio condotto dalla Banca d’Italia riporta nuovamente il dibattito sulla possibile revisione complessiva del sistema fiscale e sul ruolo che imposte dirette e indirette potrebbero assumere nel perseguire gli obiettivi di equità e di efficienza.

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Valutazione delle entrate sottratte al bilancio pubblico

di Ministero dell' Economia e delle Finanze

La Tabella 3.K.1 riassume i risultati delle stime del gap dell’IRPEF da lavoro autonomo e da impresa, IRES, IVA, IRAP, da locazioni e canone RAI. Nella media del periodo 2012-2017 il gap complessivo relativo all’IRPEF da lavoro autonomo, IRES, IVA, IRAP, locazioni e canone RAI ammonta a circa 85,9 miliardi di euro: di questi, 14,1 miliardi sono ascrivibili alla componente dovuta ad omessi versamenti ed errori nel compilare le dichiarazioni, mentre il gap derivante da omessa dichiarazione ammonta a circa 71,8 miliardi. 

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