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NEWSLETTER APPROFONDIMENTI n.267 del 09 DICEMBRE 2020 


 L'EUROPA CHIAMA IL MEZZOGIORNO A UNA PROVA DI MATURITA' 

 

Trattenere i giovani nel sud, Italia più unita

di Raffaele Morese

La nostra disuguaglianza più atavica è quella tra il Nord e Sud del Paese. Lo è a tal punto che quasi non se ne parla più. E quando se ne parla è sempre per episodi di sangue o per la mala gestione della cosa pubblica, come nell’ultimo caso della sanità calabrese. Ma siccome siamo alla vigilia della definizione del programma italiano di utilizzo delle risorse provenienti dal Next Generation EU, varato dall Unione Europea, è bene capire che ruolo può giocare il Mezzogiorno.  

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De Rita :«A Roma e nel Sud torna l'economia sommersa» *

di 

Gli slogan, gli annunci, le sintesi superficiali non gli sono mai piaciute. Per questo quando gli si chiede cosa vuol dire, in concreto, che l'Italia può ripartire solo dal Mezzogiorno, è tranchant: «Niente», risponde di getto Giuseppe De Rita. già fondatore e presidente del Censis, sociologo acuto e profondo conoscitore del Mezzogiorno al quale ha dedicato 50 anni della sua attività.

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Rendere il Sud non solo attraente ma anche attrattivo*

di  Giuseppe Provenzano**

L’Italia ha molte fratture. Le disuguaglianze e le divisioni si combinano e si accentuano nei luoghi. Colmare i divari territoriali non è solo un atto di giustizia, è la leva essenziale per attivare il potenziale di sviluppo inespresso del nostro Paese.

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Pandemia, crisi del lavoro al sud, rilancio: sfida epocale

di Gabriele Olini

Nel suo ultimo Rapporto lo SVIMEZ nota che il COVID non è stata una livella, ovvero non ha nella sfortuna reso l’Italia più uguale. Tutt’altro. Per quanto abbia impattato nelle sue conseguenze sanitarie e direttamente economiche maggiormente al Nord, l’effetto negativo tende ad essere amplificato nelle parti più deboli del sistema produttivo e, proprio come il virus, si scarica soprattutto sulle fasce più fragili dei lavoratori.

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Una grande occasione, sciuparla sarebbe imperdonabile

di Carlo Borgomeo*

L’impatto potenziale del Recovery Fund sul nostro sistema economico è paragonabile solo al Piano Marshall: nei prossimi anni il Paese potrà contare sull’equivalente di 7/8 leggi di bilancio. Come si dice, una grande occasione. Naturalmente è forte la preoccupazione, giustificata da una diffusa inefficienza della nostra macchina amministrativa, circa la nostra capacità di spendere, e casomai di spendere bene, le risorse.

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Il contributo del Sud per superare l’Italia diseguale

di Luca Bianchi*

“Insomma, se la storia recente ha profondamente cambiato i termini economici e tecnici della questione meridionale, la sua essenza resta quella indicata dai grandi meridionalisti del passato: quella, cioè, di una grande questione etico-politica, che investe le stesse fondamenta morale della società nazionale e dello Stato unitario”. Sono le parole di Pasquale Saraceno del 1989 che ho voluto richiamare durante la presentazione del Rapporto SVIMEZ 2020 sottolineandone la straordinaria attualità. 

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Formazione “Ndrangheta”, una lezione di Nicola Gratteri*

di Redazione

“Perché i ladri di polli in Italia sono diventati mafia e altrove sono rimasti ladri di polli?”. Con questo interrogativo il procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri ha avviato la sua lezione al Master in Intelligence dell’Università della Calabria.
Gratteri ha inquadrato storicamente il fenomeno, ricordando che nel 1869 il Comune di Reggio Calabria venne sciolto per brogli elettorali con minacce e vessazioni e metodi mafiosi, così come la criminalità sfruttò anche la ricostruzione dopo il terremoto del 1908.

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Su troppi fallimenti non si costruisce nulla di buono

di Luigi Covatta*

La diciannovesima assoluzione definitiva ottenuta qualche settimana fa da Antonio Bassolino ha riportato alla memoria un’epoca – quella del “Rinascimento napoletano” – che sembra remota, ma dalla quale in fondo ci separano meno di trent’anni. Intendiamoci: era un abbaglio, come lo fu più in generale il risultato delle elezioni comunali dell’autunno del ’93, quello che indusse Occhetto ad allestire la gioiosa macchina da guerra che Berlusconi avrebbe annientato. Ma al Sud comunque qualcosa sembrava cambiato.

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Una diversa etica, un diffuso protagonismo sociale

di Gianni Pensabene*

Con quale approccio, con quali proposte, ci si deve accostare a quella che viene definita occasione storica - le risorse del Recovery Fund Europeo - per far ripartire il nostro Paese ed in particolare il Mezzogiorno?
L’atteggiamento non può più essere quello di sempre. Troppe occasioni perdute, troppe risorse sprecate ad iniziare dalla opinabile utilizzazione dei Fondi Strutturali.

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Maradona, Pelé e lo scugnizzo di Scampia

di Manlio Vendittelli

Penso che il più grande sia Pelé, perché nel mio giudizio valuto oltre ai piedi anche e soprattutto la testa, sianelle “giocate” sul campo sia nella vita:ebbene, uno ce l’ha, l’altro no.
Parlando di calciatori è d’obbligo iniziare le valutazioni partendo dal campo di gioco. Qui i valori sono chiari; nel gioco a terra i due giocatori sono stati equivalenti (ognuno può mettere le piccole differenze che vuole, ma in tutti i casi saranno e dovranno essere proprio minime); nel gioco aereo non ci sono confronti. Pelé ha avuto un colpo di testa che equivaleva alle giocate di piede, un‘elevazione fantastica con la capacità di rimanere in alto più a lungo degli altri. Nei dribbling si equivalgono?

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