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Apertura dei lavori

Porgo il benvenuto a nome del Presidente e del Segretario Generale di Nuovi Lavori a tutti i partecipanti e relatori di questo convegno.

L’organizzazione e il funzionamento dei nostri Servizi per il Lavoro è al contempo un annoso problema e un tema molto caldo.

Il ritardo rispetto ai paesi europei con cui dobbiamo confrontarci è notevole e si è acuito nel corso degli ultimi anni quando, anche per effetto della crisi, il nostro sistema, o, meglio, i nostri diversi sistemi regionali di incontro domanda-offerta di lavoro hanno mostrato tutte le carenze strutturali di cui sono affetti. E questo non è solo imputabile a chi in questi sistemi è coinvolto, direttamente, o indirettamente, a vario titolo ma anzi e soprattutto ad una pesante politica di tagli e disinvestimento che ci ha portato ad avere una spesa per l’intero Sistema di Servizi per il Lavoro pari ad 1/16 della Germania, 1/10 della Francia e addirittura 1/3 della Spagna.

Ma nonostante questo, siamo adesso chiamati ad una sfida ancora più impegnativa: basta, infatti, leggere la raccomandazione del Consiglio Europeo per l’istituzione di una “Garanzia per I Giovani” (la cosiddetta Youth Guarantee che trovate in cartellina) che dovrebbe essere resa attiva nel nostro paese da gennaio 2014, per intravedere lo sforzo che bisogna fare per garantire un uso efficiente ed efficace delle risorse messe in campo dalla Commissione Europea. Uno sforzo che riguarda tutti: Amministrazione centrale, Regioni ed Agenzie Private e che deve essere inquadrato in un percorso condiviso, con obiettivi chiari e misurabili e costantemente monitorato.

Al riguardo, la proposta oggi presentata si muove nell’ottica di utilizzare proprio la Garanzia Giovani come “scusa” per l’avvio di una riorganizzazione dei servizi per l’impiego, che imposti inizialmente un set minimo di attività/servizi che sia contemporaneamente in grado di assicurare il rispetto degli impegni presi in sede comunitaria e che costituisca la “base” per una definitiva strutturazione dell’intero settore sia della parte pubblica sia di quella privata.

Purtroppo, come capita spesso nel nostro paese, sono le regioni del sud Italia a registrare sia maggiori indici di disoccupazione (soprattutto giovanile) sia le maggiori carenze del Sistema dei servizi per l’impiego. Per questo motivo, abbiamo voluto le testimonianze degli assessori al lavoro di Puglia e Campania, anche per meglio approfondire la fattibilità della proposta che verrà qui presentata.

A questo punto, mi preme sgombrare il campo da un equivoco di fondo: l’efficientamento dei servizi per l’impiego, il miglioramento delle politiche attive del lavoro, la realizzazione di una reale sussidiarietà pubblico-privato nell’ambito dei servizi per l’impiego non creano posti di lavoro. Il lavoro si può creare solo con gli investimenti, attraverso una rinnovata politica industriale, e puntando sull’istruzione, la ricerca e l’innovazione. Quello che può, che deve garantire un sistema di servizi efficiente è facilitare il più possibile l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, non lasciando vacante nessuna posizione “aperta” presso le imprese e non lasciare nessuno abbandonato a sé stesso nella ricerca di un’occupazione.

Infine volevo qui ricordare che Nuovi Lavori ha collaborato e collabora con Province e Regioni italiane da dieci anni nell’implementazione e sperimentazione di innovative politiche attive per il lavoro. Innovazioni che hanno avuto nel corso degli anni riconoscimenti come buone pratiche da parte sia di Italia Lavoro che Isfol e che è nostra intenzione mettere a disposizione questo know-how a tutti gli attori che dovranno giocare questa importante partita.

 

 (*) Direttore Nuovi Lavori

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