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Un’esperienza d’avanguardia, l’Istituto Faraday, Ostia (Roma)

 

Verso la fine di quest’ anno scolastico, abbiamo conosciuto il portale WeCanJob. WeCanJob, attraverso il proprio sito istituzionale e la pagina sul social Facebook, sviluppa gli obiettivi prefissi nella stessa legge 107: individuare il mestiere più adatto alle capacità dello studente, selezionare il percorso formativo alla luce del costante mutamento degli scenari lavorativi incrementando l’orientamento   e l’alternanza scuola-lavoro. Per questa sua attuale vocazione, per l’elevata qualità del prodotto comunicativo e divulgativo, per l’accuratezza e la pertinenza delle informazioni e per la facilità di comprensione, è nata una proficua collaborazione che proseguirà negli anni a venire.

L’ Istituto Faraday è un Istituto Tecnico Industriale (dotato di corso serale e diurno) con quattro indirizzi: Elettrotecnica ed Elettronica, Trasporti e Logistica con Articolazione in Manutenzione del Mezzo Aereo, Meccanica e Meccatronica, Informatica e Telecomunicazioni. Al Faraday l’alternanza scuola lavoro non è iniziata con la legge 107, ma tale “buona pratica”, viene da noi sviluppata già da almeno 6 anni. Da subito abbiamo creduto nella sua forte valenza educativa e formativa. 

Molte le aziende, con cui collaboriamo. Ad oggi siamo arrivati ad avere oltre 100 aziende e con 85 delle quali, abbiamo costanti rapporti annuali. Nel 2012 siamo stati ospiti del Centro Addestramento dell’Alitalia; programmiamo stage da diversi anni con aziende del ramo aeronautico, site presso l’aeroporto di Roma Urbe; alcune si occupano di sicurezza informatica e sviluppo software, altre di manutenzione del mezzo automobilistico, di studi di progettazione; alcune aziende sono specializzate nella logistica, altre nell’elettronica ed impiantistica elettrica. Abbiamo un’azienda di altissimo profilo tecnico e professionale che si occupa di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico nel campo della meccanica. 

L’Alternanza Scuola-Lavoro oltre a far acquisire conoscenze preliminari su alcune competenze tecniche spendibili nel mondo del lavoro, offre ai ragazzi, l’implementazione di “importanti” soft skils cognitive, relazionali e manageriali. Tra queste troviamo ad esempio, l’atteggiamento in ambito lavorativo, le conoscenze nel campo delle relazioni interpersonali (la leadership, la flessibilità, l’efficacia relazionale, il team work, l’attitudine multitasking, lo spirito di gruppo, il problem solving), le capacità organizzative finalizzate ad un obiettivo e l’incremento dell’autonomia, della creatività nella gestione dei propri compiti, l’acquisizione di linguaggi specifici …. 

Altro aspetto che forse si sottovaluta è che l’alternanza scuola lavoro, migliora e favorisce l’inclusione. Nel mondo della scuola sappiamo che il perseguimento dell’inclusione dei nostri ragazzi BES è un obiettivo continuamente riaffermato dai legislatori. Nel mondo del lavoro, per fortuna o per sfortuna, tutto questo si ignora: i ragazzi sono giudicati solo per il loro comportamento ed impegno quotidiani. 

Nella nostra scuola, abbiamo avuto ragazzi DSA che in classe non dimostravano le loro capacità, ma durante lo stage, hanno espresso al meglio la propria personalità, svolgendo perfettamente gli incarichi assegnati. Non solo: alcuni di loro, hanno ricevuto elogi ed apprezzamenti tradotti, al termine del percorso di studio, in offerte di lavoro. L’alternanza, inoltre, rimotiva gli studenti allo studio: gli stage consentono di realizzare ed applicare lo studio teorico alla realtà lavorativa. A volte la stessa azienda ospitante invita lo stagista a proseguire con efficienza gli studi, in vista di una futura assunzione. 

Gli stage erogati al Faraday nel corso degli anni, sono progressivamente cresciuti. Siamo passati da 51 stage nell’anno scolastico 2011-2012 fino ad arrivare agli attuali 370 nell’anno scolastico 2016-2017. Normalmente gli studenti nel corso dell’anno, hanno la possibilità di svolgere dalle 2 alle 3 esperienze, sia nella medesima azienda, sia scegliendone di nuove. Per nostra organizzazione interna e così condiviso con il Collegio Docenti, abbiamo ripartito le ore previste in 160 nel terzo e quarto anno, le rimanenti 80 ore nell’anno della maturità. 

L’alternanza scuola lavoro rileva la vocazione lavorativa del territorio. Il 72% delle 85 aziende con cui collaboriamo periodicamente, richiede ai propri dipendenti, competenze specifiche e di settore: 

Il 41% è dedicato alla meccanica, 

Il 17,6 % al ramo elettrotecnico, 

Il 9,4 % all’informatica, 

Il 4,7 % ai trasporti e logistica. 

Il restante 28%  delle aziende, ha vocazione polivalente: 

Il 16,4% prevede un duplice profilo: meccanica e manutenzione del mezzo aereo, 

Il 5,8% coinvolge meccanici ed elettrotecnici, 

Il 2,3% delle aziende include l’elettrotecnica e l’informatica, 

Infine il restante 2,5% coinvolge tre indirizzi (meccanica, elettrotecnica e manutenzione del mezzo aereo). 

Affrontiamo ora le criticità legate all’alternanza scuola lavoro riscontrate a partire dalla legge 107. Nel prossimo anno scolastico saremo arrivati al terzo e conclusivo anno del processo di alternanza, così come indicato nella legge 107. Il Faraday, con non poche difficoltà operative (alcuni studenti non hanno ancora sufficienti ore di stage) è riuscito a raggiungere gli obiettivi previsti. Tuttavia sono emersi, almeno per la nostra scuola, alcuni punti deboli:

1 – Risorse finanziarie: attuando un regime parsimonioso, potrebbero essere sufficienti.

2 – Manca una vera e propria figura dedicata a tempo pieno all’alternanza: la mole di richieste da assolvere, così come espresse nella legge 107 è tale da non poter essere affidata ad un insegnante che ha anche al suo attivo le 18 ore di cattedra. Concentrare in un unico docente sia la normale attività curriculare sia il coordinamento dell’alternanza scuola lavoro risulta essere una scelta non lungimirante: la somma di tali compiti è un impegno gravoso, che potrebbe indurre il docente a sottrarsi e quindi generare la frequente turnazione della figura di riferimento. Considerando poi che l’alternanza scuola lavoro è attività didattica curriculare a tutti gli effetti, occorrerebbe lavorare per l’alternanza scuola lavoro a tempo pieno (come una cattedra completa), con relativa pianificazione a medio (2-3 anni) e a lungo periodo (oltre i 6 anni). Inoltre, sarebbe necessario e strategico che il referente dell’alternanza scuola lavoro, sia persona radicata nel territorio e conosca le caratteristiche e la vocazione lavorativa locale.

3 – Maturità: a giugno 2018 avremo la prima maturità con annessa alternanza scuola lavoro. Ad oggi ancora non abbiamo alcuna notizia certa ed ufficiale, su come verrà affrontata e come verrà valutata l’attività ASL.

4 – Congruo numero di aziende a disposizione: il numero di aziende attualmente coinvolte potrebbe anche essere sufficiente per coinvolgere i ragazzi, a patto però di “spalmare” gli stage per tutto l’anno scolastico. Questo, non permetterebbe che l’alternanza si svolgesse a classe completa e in periodi programmati dell’anno scolastico. Avere un numero maggiore di aziende, permetterebbe l’assorbimento della classe intera in periodi programmati garantendo il normale svolgimento dell’attività didattica in classe, per il tempo restante.

5 – Software gestionale. Occorrerebbe avere un programma di gestione dell’alternanza scuola lavoro che fungendo anche da banca dati, possa poi essere periodicamente visionato dallo studente. Al Faraday, da sei anni lavoriamo utilizzando un file di Excel condiviso tramite un servizio di archiviazione e condivisione (Dropbox prima e Google Drive poi). Tuttavia avere un gestionale unico, impostato appositamente dal MIUR, renderebbe il lavoro più efficiente e standardizzato. 

6 – Conoscenza dell’alternanza scuola lavoro e certificazione delle competenze da parte dell’azienda: si dovrebbe far comprendere meglio il tema e il valore della certificazione delle competenze rilasciato dal l’azienda. L’azienda considera la certificazione sia come cosa marginale e di poco significato a causa del breve percorso svolto dallo studente, sia come ulteriore aggravio di tempo da dedicare per la stessa compilazione. Il MIUR per questo, potrebbe avviare una campagna “pubblicità progresso” rivolta alle aziende, in modo da sensibilizzarle opportunamente al tema generale dell’alternanza, facendone intravedere un valore aggiunto sia etico/sociale che strategico interno (ricerca, formazione del personale e possibile assunzione agevolata). Questo determinerebbe sicuri benefici alle scuole che contattando le aziende, avrebbero già un terreno fertile su cui avviare un dialogo collaborativo. 

 

 (*) Professore ITI Faraday Ostia, Figura Strumentale Alternanza Scuola Lavoro

 

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